Può l’alimentazione alleviare i sintomi dell’artrite reumatoide?
Molti pazienti affetti da artrite reumatoide riferiscono che la loro dieta influisce sui sintomi della malattia e richiedono consigli dietetici specifici.
Due parole sull’artrite reumatoide: malattia autoimmune, cronica, che colpisce le articolazioni, che divengono dolenti, tumefatte e con il tempo si deformano. Inoltre, riguarda lo 0,5-1% della popolazione occidentale e molti pazienti presentano la malattia attiva, nonostante il trattamento farmacologico. Di conseguenza, abbiamo distruzione dell’osso e della cartilagine con inevitabili effetti negativi sulla qualità della vita a causa di dolore, affaticamento, depressione e riduzione delle funzioni delle articolazioni. Interessa soprattutto le donne tra i 40 e i 50 anni.
Artrite reumatoide e alimentazione
In realtà mancano le prove degli effetti della dieta sull’attività della malattia, ragione per cui non esistono linee guida dietetiche specifiche.
Tuttavia, diversi macro e micronutrienti interagiscono con il sistema immunitario, e di conseguenza, possono influenzare l’attività della malattia.
Questi includono:
- acidi grassi omega-3,
- antiossidanti,
- vitamina D,
- vitamina B6,
- zinco e selenio,
- prebiotici e probiotici.
Alcune diete ricche di questi nutrienti, come quella mediterranea o quella nordica, che combinano l’assunzione di fibre alimentari, antiossidanti e acidi grassi omega-3 attraverso un elevato apporto di frutta, bacche, verdura, cereali integrali, legumi, olio vegetale e pesce, potrebbero in teoria essere vantaggiose. Altre diete utili sono quelle ad alto contenuto di prebiotici sotto forma di fibre alimentari, come quelle vegane e crudiste.
Cosa dicono gli studi scientifici
Nel 2020 è stata pubblicata l’ultima revisione sistematica sull’argomento. Esistono 33 studi che hanno mostrato una qualche efficacia degli interventi dietetici al fine di migliorare la condizione dei malati reumatici. Tale condizione viene rilevata attraverso un test, chiamato DAS28, che prende in considerazione lo stato di rigidità e dolore di 28 articolazioni tipicamente colpite dall’artrite reumatoide.
Alcuni interventi dietetici hanno dimostrato avere una moderata efficacia, nel ridurre il DAS28. In particolare la dieta mediterranea per quanto riguarda la dieta in generale. Integratori consigliati sono zenzero in polvere, cannella, zafferano, quercitina, ubichinone, probiotici contenenti Lactobacillus casei
Atri nutrienti come il succo di mirtillo rosso, l’acido folico e l’acido alfa lipoico non sembrano ridurre il DAS28.
I componenti della dieta possono influenzare l’attività della malattia attraverso interazioni dirette o indirette con il sistema immunitario. Gli acidi grassi omega 3 presenti nei pesci possono ridurre la produzione di eicosanoidi infiammatori, molecole di adesione e citochine. Gli antiossidanti possono ridurre lo stress ossidativo e quindi in teoria anche i sintomi e l’infiammazione. Fibre alimentari, prebiotici o probiotici potrebbero avere effetti benefici sull’attività della malattia attraverso la modifica del microbiota, il quale influenza anche la permeabilità intestinale, che può avere effetti a sua volta sulla risposta immunitaria. Infine, la perdita di peso potrebbe essere utile per i pazienti affetti da artrite reumatoide, poiché l’obesità è associata alla progressione più rapida delle disabilità.
Cosa aspettarsi dalla dieta per l’artrite reumatoide
Le diete che presentano la caratteristica di essere ricchi in questi nutrienti potrebbero aiutare a ridurre i sintomi dell’artrite reumatoide così come di altre malattie reumatiche.
Per quanto riguarda le spezie che hanno dimostrato avere una qualche efficacia, bisogna sempre ricordare che non sono prive di effetti collaterali, e che spesso la dose che sembra essere efficace non è troppo lontana dall’assunzione massima giornaliera tollerabile. È il caso della cannella, che contiene una sostanza potenzialmente tossica, la cumarina.
La precedente revisione sistematica degli studi sulla dieta in rapporto all’artrite reumatoide risale al 2009. Da allora poco sembra essere cambiato: a quanto pare, la dieta potrebbe avere qualche effetto positivo sull’evoluzione della malattia, ma è opportuno frenare gli entusiasmi, perché si tratta di vantaggi che nella maggior parte dei casi sono molto ridotti. Tentar non nuoce, ovviamente, anche perché la maggior parte delle indicazioni dietetiche sono valide per chiunque, non solo per i malati reumatici.
Se escludiamo l’utilizzo di spezie particolari, infatti, il consiglio di assumere cibi vegetali, ricchi di antiossidanti e poveri di calorie; il consiglio di consumare pesce grasso con regolarità o di far utilizzo di integratori di omega 3, è valido per tutta la popolazione perché consente di prevenire le malattie cardiovascolari. Dunque ben venga un intervento dietetico atto a scongiurare il sovrappeso e l’obesità, e se aiuta anche a diminuire l’infiammazione nei malati di artrite reumatoide, ancora meglio. https://www.cibo360.it/cibo_salute/degenerative/dieta_artrite_reumatoide.htm